Whenever

Guerriero senza testa - Foto di Lighea
 
 
 « Avete presente quel tipo di soggetto che fa una bastardata dopo l'altra e ad un certo punto si meraviglia che la sua vita fa schifo? Bene, quello ero io! Ogni volta che mi capitava qualcosa di buono, qualcosa di cattivo era in agguato dietro l'angolo: è il Karma! Ecco perché ho deciso di cambiare: ho fatto una lista di tutte le mie cattive azioni e da allora cerco di rimediare agli errori che ho commesso. Mi sto solo sforzando di essere una persona migliore. Il mio nome? Earl! » (My name is Earl).


Passeggiata mattutina - Foto di Lighea

 
Decisamente il Karma non è una favoletta, ma funziona solo per qualcuno. Molti altri, pur comportandosi in modo osceno, restano comunque impuniti. Il Karma sarebbe una bella cosa. Se funzionasse per tutti. Un po’ come aspettare sulla sponda del fiume che passi il cadavere del nemico. “Fratello mio, io ho pagato per le mie colpe. Adesso tocca a te”. Credo ci sia un bug nel database del sig. Karma, altrimenti non si spiegherebbe perché qualcuno paga più di altri. Nell’attesa che qualche esperto di informatica si presti volontario per porre rimedio al problema io continuo a pagare. Anche se penso di aver esaurito tutte le possibili azioni sbagliate commesse durante il mio “non più” breve soggiorno su questo pianeta.
 
Infinito (Passeggiata Domenicale Mattutina) - Foto di Lighea

Quando ci si stanca di leggere le interviste di chi ce l’ha fatta dal nulla. Quando le biografie dei personaggi famosi sembrano più irreali di un asino che vola. Quando i film a lieto fine diventano di un ovvio e di una monotonia assoluti. Quando il cappuccino del mattino non ha più lo stesso sapore e il cornetto alla crema non piace più.  Quando gli obblighi pesano più della poltrona nuova che ho salito da sola per le scale. Quando la stanchezza anestetizza i sentimenti. Quando non si vuole lasciare spazio perché si è ancora in attesa del proprio. Quando si fanno mille propositi e non se ne mantiene neppure uno. Quando lo stare in fila ti fa venire la sindrome delle gambe stanche. Quando non si ha voglia di rispondere “Bene. E tu?” alla domanda “Come stai?”. Quando non si ha voglia di rispondere “Male” alla domanda “Come Stai?” Quando proprio non si ha voglia di rispondere ad alcuna domanda. Quando non si ha voglia di giustificazioni. Quando la domanda che ci preme è “Quando?” Quando ci si circonda di cose per riempire un vuoto metafisico. Quando gli occhiali non devi portarli più, ma pensi che ancora tu ne abbia bisogno e inizi a pensare che i ciechi della federazione italiana cechi della provincia lo sono per colpa di quel medico. Quando nessun sapore è piacevole al palato. Quando ti assale la voglia di colorare, ma non hai voglia di disegnare. Quando si è arrabbiati e scontenti e allo stesso tempo speranzosi. Quando l’ostinazione non lascia vedere altre strade possibili. Quando non se ne potrebbe fare a meno e allo stesso tempo si. Quando si vorrebbe soltanto passeggiare indisturbati. Quando non esistono le mezze misure.  Quando proprio non riesci a perdonare. Quando ti manca qualcosa da farti stare male. Quando un granello di polvere diventa una tempesta di sabbia. Quando non è più nemmeno la testa a trattenerti. Quando una bacchetta magica nelle proprie mani diventerebbe un’arma di distruzione di massa. Quando hai voglia di scurirti i capelli e viene fuori un marrone monotono almeno quanto la tua vita. Quando vorresti reinventarti e tutti ti guardano come se fossi diventata scema. Quando ogni  tua passione viene schiacciata da ragioni non convincenti. Quando nemmeno un tè ti abbraccia…
 

Commenti

  1. Mi piace leggere questo blog perchè, se ancora riuscissi a scrivere facilmente come secoli fa (cosa sia successo nel frattempo, non lo so) potrei scrivere post simili...

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari