I'll have it all today



Vi assale mai la voglia improvvisa di cantare? Che sia sotto la doccia, mentre asciugate i capelli o scrivete un’e-mail? Oppure mentre guidate o passeggiate tranquilli sulla spiaggia?
Vi assale mai la voglia improvvisa di cantare anche quando proprio non sarebbe il caso? Quando l’umore è nero e tutto vi rema contro?
Vi assale mai la voglia di cantare accompagnati da uno strumento che sia una chitarra, un piano o un’intera orchestra? Ammesso che già non sappiate suonare uno strumento o non siate cantanti.
A me accade. Spesso. Ed è un’esplosione. No. Non rompo i vetri, né crollano i muri. Caccio il malumore, si assopisce la rabbia, torna il buonumore finché possibile.
Ci siamo io e la mia canzone. E posso comunque usare i toni alti che voglio, tanto non mi ascolta nessuno. E ritrovo la mia vera voce, non quel suono da gatta smorta che mi viene fuori ogni volta che devo intonare un motivetto davanti a qualcuno.
Non sembrerebbe, ma io canto. Da sola io canto come un usignolo. Da sola molte cose mi vengono meglio. Anche quelle che andrebbero fatte in pubblico.

 
Vi capita mai di guardare fuori dalla finestra e vederci quello che non c’è?
Di lasciare perdere quello che state facendo, girare la testa e perdervi in quel panorama irreale? Vi capita mai di pensare che se in quel momento usciste fuori potreste finalmente vivere?
Io lo faccio spesso, ma sono sempre rimasta dentro. Per ora.




 
Vi capita di guardarvi allo specchio e fissarvi su un solo dettaglio brutto dimenticando il contorno? Vi capita di non riuscire a trovare quel famoso punto forte che tutti dovremmo avere per cercare di metterlo in risalto?
Vi capita di guardarvi allo specchio ed in un solo momento capire cosa significa quando si dice che quello che siamo dentro si vede da fuori?
Vi capita di avere voglia di fare tante cose e di restare immobili perché indecisi da dove iniziare?
Vi capita che diciate a voi stessi: “Se riesco a raggiungere questo scopo allora molte cose cambieranno” salvo poi realizzare che nulla cambia perché la rivoluzione dovrebbe avvenire dentro voi stessi?
 
 
Vi capita mai di condensare un desiderio in un oggetto?
Di guardare costantemente l’erba del vicino con tanta intensità da non vederla e desiderarla più?
Avete mai detto di voi stessi che siete persone senza alcun pregiudizio e accorgervi che molti sono radicati per bene dentro di voi?
Avete mai cercato di lottare contro un pregiudizio e di sentirvi falsi?
Avete mai desiderato la vita degli altri?
Vi siete mai sentiti sazi senza aver mangiato? O avere fame di tutto e allo stesso tempo fame di nulla?
Avete mai desiderato la vita degli altri? Essere qualcun altro, ma non trovarne uno per cui valesse la pena?
Avete l’impressione di arrivare sempre tardi? Essere fuoritempo?
Avete, se mai avete posto una sola di queste domande, trovato una valida risposta?
 

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