Cecì n'est pas une rose

 

Et voilà. La prima bozza-studio di una rosa. Come anticipato ieri: rigida come se avesse ingoiato chili di amido. Però, stavolta non strappo il foglio. Mi serve per verificare i progressi quando e se ci saranno. Per ora il confronto non può reggere, perché proprio non si può fare.

Purtroppo, anche nel disegno sono uno spirito libero. Disegno come scrivo: di pancia. Così disegno alla viva il parroco, ignorando la tecnica. E siccome non sono un grande artista, i risultati sono quelli che sono. Né più, né meno come la storia della mia vita.

Avevo deciso che quest'anno non avrei festeggiato il Natale. Che non avrei addobbato casa. Solo l'albero e qualche candela.

Però ieri sera, di ritorno dalla spesa, intirizzita dal freddo, mentre una lieve pioggerellina mi bagnava da capo a piedi, sono stata posseduta dallo spirito del Natale Futuro.

Mi è venuta voglia di carole natalizie, di vin brulè, tè caldi e biscotti speziati. Mi è venuta voglia di accendere il camino, di ripararmi sotto ad un plaid a leggere un libro. Mi è venuta voglia di leggere una favola anche se solo a me stessa.
So che il mio Natale, quest'anno, non sarà il solito Natale. Temo pure che come l'anno scorso non ci sarà neppure un Natale. Ma se ci sarà, so che sarà un Natale diverso. Un  Natale in cui ho preso coscienza delle cose. Un Natale che mi porterà fuori dal mio guscio, fuori dagli schemi.
Per disegnare linee morbide e armoniose, dovrò smetterla di essere rigida io per prima.
Solo così, spero, che comincerò a disegnare dei bei fiori ed una vita migliore per me.
Chissà se l'omino dispettoso è andato via per sempre. O come temo, si è solo nascosto e mi spia da bui anfratti e aspetta per colpirmi di nuovo e con più ferocia.
Mi viene in mente il discorso del Piccolo Principe e della rosa:

Rosa: "In natura esistono tantissime simmetrie"
Principe: "E a cosa servono?"
Rosa: "Beh: a fare i fiori belli, non c'è dubbio".

Beh, forse anche nel mio caso è solo questione di simmetrie. Ma simmetrie dell'anima.